lunedì 7 gennaio 2013

L'equitazione

di Martina Ceci


Il termine equitazione indica l'utilizzo sportivo del cavallo da parte dell'uomo.
L'equitazione presenta diverse discipline, alcune delle quali rientrano nel programma olimpico; 
può essere praticata sia singolarmente che in gare organizzate per squadra, in strutture coperte, in maneggi all'aperto, in ippodromi o in campagna.

STORIA

L'equitazione è una delle attività più antiche a cui si è dedicato l'uomo. 
Il primo manuale a noi pervenuto fu redatto dal mitanno Kikkuli, nell'anno 1350 a.C.: La cura e l'alimentazione del cavallo da carro.
Invece, il più antico e più noto manuale in cui è trattato anche il modo di montare a cavallo, è Sull'equitazione di Senofonte.
Nella storia greca e romana chi sapeva cavalcare acquistava un “valore aggiunto” nelle società. Da allora in poi il titolo di cavaliere divenne espressione di nobiltà, ma, nei secoli successivi, i nobili furono costretti ad imparare “l'arte di equitare” per partecipare alla vita politica e militare.
L'approfondimento tecnico dell'arte di montare a cavallo fu ovviamente sempre appannaggio della cavalleria e per questo motivo chi ha scritto libri di tecnica equestre è spesso collegato all'ambiente militare. Non vi è altra attività dell'uomo in cui siano stati scritti tanti testi di approfondimento. 
Ma il rapporto che si stabilì nei secoli tra uomo e cavallo, si modificò gradualmente nell'ultimo periodo storico, da quando il motore a scoppio trasformò il modo di viaggiare e il modo di fare la guerra. Dal Novecento in poi l'equitazione perse la propria importanza utilitaristica e si trasformò in attività solamente ludico-sportiva. Nell'Italia della prima metà del Novecento, si segnalò l'opera del conte Paolo Orsi Mangelli, con la sua celeberrima scuderia.

LE ANDATURE DEL CAVALLO
Le andature principali del cavallo sono tre:
  • Il passo è l'andatura più lenta del cavallo (raggiunge una velocità che varia da 5 a 7 km/h). Questo tipo di andatura viene definito simmetrico perché l'appoggio delle due zampe anteriori avviene secondo intervalli di tempo regolari, e basculato perché il cavallo compie un movimento in verticale con il collo per darsi la spinta necessaria a portarsi avanti anche con il resto del corpo. Il cavallo poggia gli arti uno per volta, pertanto si riconoscono quattro tempi: anteriore destro, posteriore sinistro, anteriore sinistro e posteriore destro. A seconda della lunghezza del passo, distinguiamo un passo corto, un passo medio e un passo lungo.



  • Il trotto è un'andatura saltata in due tempi per bipedi diagonali in questa successione: posteriore destro con l'anteriore sinistro, posteriore sinistro con l'anteriore destro. A questa andatura il cavallo raggiunge una velocità che varia dai 10 ai 55 km/h nelle corse al trotto. Nel trotto battuto il cavaliere si distacca dalla sella alzando e abbassando ritmicamente il bacino. Nel trotto seduto (o trotto di scuola) si rimane seduti in sella seguendo il movimento del cavallo con il bacino.


  • Il galoppo è l'andatura naturale più veloce e si svolge in tre tempi, ma vi sono variazioni relative alla velocità da ottenere. La gamba che “guida” l'azione viene distesa fino alla linea immaginaria tracciabile dalla punta del muso al terreno che alla massima estensione può essere superata. Un  purosangue al galoppo può raggiungere, anche se solo per pochi minuti, i 70 km/h.


Esistono poi altre andature:
  • Il canter è un'andatura in tre tempi la cui velocità è maggiore del trotto e minore del galoppo; il cavallo “guida” con l'anteriore destro quando percorre una circonferenza in senso orario e viceversa. Quando il cavallo “guida” con l'anteriore sinistro mentre procede in senso orario produce una cosiddetta andatura falsa poiché utilizzando la gamba sbagliata non riesce ad avere un equilibrio stabile ed è quindi più facile che cada a causa dell'inclinazione durante la curva.
    Il termine deve la propria etimologia all'andatura utilizzata dalla cavalleria inglese che da Londra si metteva in viaggio per Canterbury. Essendo il viaggio in un tratto pianeggiante, il cavallo poteva sfruttare il “pendolo viscerale” cioè durante il movimento le viscere del cavallo vanno a comprimere ritmicamente i polmoni favorendo così una respirazione regolare. La cavalleria prediligeva quest'andatura perché era il giusto compromesso tra velocità di marcia e affaticamento.
  • Il trafalco è un'andatura specifica della razza brasiliana Mangalarga. Il cavallo trotta con gli arti anteriori e galoppa con quelli posteriori. Si riscontra anche nei puledri non ancora addestrati.
  • L'ambio  è un'andatura in due tempi non basculata. Pur essendo naturale in alcune razze, viene da alcuni considerata un'alterazione innaturale della coordinazione neuro-muscolare del cavallo nelle razze in cui è stata introdotta artificialmente, soprattutto per uso sportivo.
  • Il tölt è una variante dell'ambio in quattro tempi, detta anche ambio veloce. La particolarità di questa andatura è che il cavallo ha sempre almeno uno zoccolo a terra. È naturale in alcune razze come nel Pony Islandese o nel Rocky Mountain Horse. Negli Stati Uniti è conosciuta con il termine single foot, che significa piede singolo.






NOMENCLATURA


Lavoro del campo in maneggio

  • Assetto e posizione del cavaliere in sella permette a quest'ultimo di condurre il cavallo, con il minor sforzo possibile e con il minor impedimento possibile sul movimento del cavallo. Senza un assetto ed una posizione corretta il cavallo non obbedirà ai nostri ordini e sarà impedito nel suo movimento naturale. Ogni tipologia di monta richiede un assetto ed una posizione differenti, per raggiungere scopi ed obiettivi che spesso sono diversi l'uno dall'altro. La monta da lavoro serviva a stare in sella per molte ore consecutive, su di un cavallo al passo e solo occasionalmente erano necessarie rapidissime puntate al galoppo per recuperare un capo di bestiame. La Monta Classica Italiana serviva a permettere ad un militare a cavallo di operare alle diverse andature su qualsiasi tipologia di terreno con l'obiettivo di mantenere nella miglior efficienza possibile cavallo e cavaliere. La monta sportiva attinge le sue tecniche dalla Monta Classica Italiana, rielaborandola nel salto ostacoli, nel dressage, e nel completo.




di M. Ceci






5 commenti:

  1. bello Marti è molto interasssante

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  2. bello,io da piccola ho anche provato a prendere qualche lezione ma si vede che era troppo presto per incominciare...

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  3. questo mi fa ricordare una certa volta a casa tua,su un muretto...NON DICO ALTRO!!

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