Il pianoforte è
uno strumento musicale in
grado di produrre il suono grazie
a corde che
vengono percosse per mezzo di martelletti azionati da
una tastiera [composta
dai tasti "bianchi" che rappresentano le note classiche:
do; re; mi; fa; sol; la; si; e dai tasti neri che individuano le
note bemolli e quelle diesis; la disposizione dei tasti neri, perfezionata da J.S:Bach, è tale che per ogni nota esista il
corrispettivo diesis e bemolle; fanno eccezione il mi e il fa per il
quale rispettivamente non esistono il diesis e il bemolle; anche il
si e il do rappresentano una eccezione; dal momento che non
dispongono del proprio diesis e del proprio bemolle (i bemolli
possono essere classificati in una tastiera a 6 ottave secondo questo
ordine: 2-3 2-3 2-3 2-3 2-3 il numero 2 sono le note re bemolle o do
diesis; e il re diesis e il mi bemolle che sono anch'essi la medesima
nota, il gruppo 3 invece sono le note fa diesis o sol bemolle; sol
diesis o la bemolle e la diesis o si bemolle) [c'è da ricordare che
i tasti bemolli fanno diminuire di un semitono il valore della nota, mentre i tasti diesis fanno aumentare di un semitono il valore della suddetta nota musicale] .
Il pianoforte è l'unico strumento a far
parte dei cordofoni a
corde percosse, se non si considera il clavicordo,
ormai quasi completamente in disuso.
Origine
e storia
L'origine
della parola pianoforte è
italiana ed è riferita alla possibilità che lo strumento offre di
suonare note a volumi diversi in base al tocco, ovvero alla capacità
di snodare le dita, possibilità negata invece da strumenti
precedenti quali il clavicembalo.
Il primo modello di pianoforte fu messo a punto da Bartolomeo Cristofori,
padovano alla corte fiorentina di Cosimo III de' Medici,
a partire dal 1698.
Per la precisione era un "gravicembalo col piano e forte",
chiamato verso la fine del Settecento con il nome "fortepiano".
La novità era l'applicazione di una martelliera al clavicembalo.
L'idea di Cristofori era di creare un clavicembalo con possibilità
dinamiche controllabili dall'esecutore; nel clavicembalo infatti le
corde pizzicate non permettono di controllare la dinamica (anche per
questo motivo, pianoforte e clavicembalo non appartengono alla stessa
sottofamiglia).
Il fortepiano non ebbe successo in Italia, ma l'idea finì molti
anni dopo in Germania,
dove il costruttore di organi Gottfried Silbermann nel 1726 ricostruì
una copia esatta del pianoforte di Cristofori, che sottopose al
parere di Johann Sebastian Bach,
che ne diede un parere negativissimo.
Piacque molto invece a Federico
II di Prussia,
che per arricchire i propri palazzi ne comprò sette per 700 talleri.
Alla bottega di Gottfried Silbermannsi
formò André Stein, che dopo essersi reso indipendente perfezionò
ad Augusta, in un proprio stabilimento, i sistemi dello scappamento e
degli smorzatori.
Nel 1777 ricevette
la visita di Wolfgang Amadeus Mozart,
il quale fu molto entusiasta delle infinite possibilità espressive
dello strumento.
I figli di Stein si trasferirono in seguito
a Vienna dove
crearono una fabbrica di fortepiani.
I primi "pianoforti
verticali" furono creati forse nel 1780 da Johann Schmidt di Salisburgo e
nel 1789 da William Southwell di Dublino.
I
costruttori francesi più famosi furono Sébastien Érard e Ignace Pleyel, i più grandi produttori di pianoforti dell'Ottocento.
All'inizio del XX secolo la Steinway & Sons di New York brevettò il pianoforte con il telaio in ghisa e divenne il maggior produttore mondiale di pianoforti di qualità.
Un valido costruttore italiano di pianoforti è stato Cesare Augusto Tallone. Attualmente, il costruttore italiano che è assurto a rinomanza mondiale è Fazioli.
All'inizio del XX secolo la Steinway & Sons di New York brevettò il pianoforte con il telaio in ghisa e divenne il maggior produttore mondiale di pianoforti di qualità.
Un valido costruttore italiano di pianoforti è stato Cesare Augusto Tallone. Attualmente, il costruttore italiano che è assurto a rinomanza mondiale è Fazioli.
Struttura
- Tastiera
La tastiera è
la parte del pianoforte dove sono posizionati i tasti. La base su cui
questa regge è spesso in abete. Lo strumento dispone generalmente di 88 tasti
(sette ottave e una terza minore), 52 bianchi e 36 neri, disposti
nella classica successione che intervalla gruppi di due e tre tasti
neri. Esistono alcuni pianoforti (pochi modelli) che si estendono
anche di 9 tasti oltre i normali 88, andando verso il basso.
Il punto di riferimento centrale della tastiera è il tasto do, chiamato per questo "do centrale".
Grazie ai suoi 88 tasti, il piano raggiunge un'estensione di sette ottave.
Il punto di riferimento centrale della tastiera è il tasto do, chiamato per questo "do centrale".
Grazie ai suoi 88 tasti, il piano raggiunge un'estensione di sette ottave.
- Pedali
I
pianoforti possono avere dai due ai quattro pedali, a seconda del
costruttore e dell'epoca di costruzione.
Sono posti nella parte bassa
dello strumento, facilmente raggiungibili dai piedi del pianista, e
servono ad alterare il suono dello strumento in diversi modi.
La meccanica
La
meccanica è una delle parti fondamentali del pianoforte: comprende
una serie di strumenti e sistemi che permettono la produzione del
suono con l'azione del martelletto sulla corda attraverso
l'abbassamento del tasto.
Esistono
diversi tipi di pianoforte:
orizzontale: più comunemente conosciuto come pianoforte a coda; esistono, a seconda della lunghezza della cassa, a un quarto di coda (145–170 cm), mezza coda (175–190 cm), tre quarti di coda (200–240 cm) e gran coda da concerto (o gran coda, o coda da concerto; più di 240 cm); producono, in ordine crescente, suoni qualitativamente sempre migliori a causa dell'ampiezza sempre maggiore della cassa armonica e della lunghezza delle corde. È usato principalmente per concerti ed esibizioni.
verticale: conosciuto anche come pianoforte a muro, è disposto verticalmente, così come la sua tavola armonica e le corde che stanno dietro alla tastiera. La sua altezza oscilla tra i 100 e i 155 centimetri. È usato principalmente per lo studio a differenza di quello orizzontale usato prettamente per i concerti.
Nel corso della storia il pianoforte verticale ha subito molte modifiche; vennero create così anche diverse tipologie.
rettangolare (o a tavolo): la pianta è rettangolare; la tavola armonica sta sulla destra, mentre la tastiera è a sinistra.
pianola: la pianola è un apparecchio musicale automatico, senza sfumature di tono automatico. Il nome pianola deriva da una marca della Aeolian Company diNew York.
tastiera: è uno strumento musicale elettronico in grado di riprodurre i timbri di molti strumenti musicali attraverso un sintetizzatore, azionato mediante la pressione di tasti, analoghi a quelli del pianoforte.
elettrico: è uno strumento musicale elettromeccanico a tastiera, che fu molto in voga negli anni Sessanta e Settanta.
... e molti altri ancora.
tratto da Wikipedia
di L. Muscato
Brava Lori, stai facendo pratica con il tuo?
RispondiEliminaBello,anche se tratto da Wikipedia...
RispondiEliminapiù che tratto copiato
RispondiEliminaChe antipatico :)
Eliminasi,ma non essere così crudele,dai!
Eliminasi infatti che antipatico...:(
RispondiEliminabrava lory
Antipatico solo per aver detto il proprio parere ??? Dopotutto non ha tutti i torti.... Comunque interessante
RispondiElimina