venerdì 30 novembre 2012

Repubblica di San Marino

di Alex Agostini





L'attuale bandiera della Serenissima Repubblica di San Marino fu adottata il 6 aprile 1862 ed è composta da due bande orizzontali di uguali dimensioni rispettivamente quella sopra bianca e quella sotto azzurra. Al centro della bandiera è presente lo stemma nazionale, che mostra uno scudo fiancheggiato da una ghirlanda. Sopra lo scudo è presente una corona e sotto è presente un nastro che reca la parola LIBERTAS.


NELL’ANTICHITA'…
L'indipendenza della Repubblica ha origini antichissime, tanto che San Marino è la più antica repubblica del mondo dopo quella romana perché la tradizione fa risalire la sua fondazione al 3 settembre 301 d.C., quando Santo Marino, fuggito dalle persecuzioni contro i cristiani dell'imperatore romano Diocleziano, stabilì una piccola comunità cristiana sul Monte Titano.


L’INDIPENDENZA …
L'indipendenza del piccolo Stato è stata messa in pericolo per tre volte: nel 1503 Cesare Borgia occupò la Repubblica per alcuni mesi fino alla sua morte. Successivamente, nel 1739, il tentativo di annessione allo Stato della Chiesa ad opera del cardinale Alberoni, fallito grazie all'intervento delle potenze dell'epoca e l'ultima avvenne nel 1944 ad opera delle truppe tedesche in ritirata e successivamente dagli Alleati, che lo occuparono per poche settimane.


I CONFINI …
La Serenissima Repubblica di San Marino, essendo un enclave dell’Italia confina a nord, sud, est e ovest con la Repubblica italiana.






IL TERRITORIO E IL CLIMA …
San Marino è il terzo Paese più piccolo d'Europa. Il suo territorio ha rilievi prevalentemente collinari ad eccezione del monte Titano alto 739 m s.l.m.
Il clima è continentale, con estati calde e inverni freddi e con abbondanti precipitazioni nevose. 

ALCUNI DETTAGLI …
SUPERFICIE:  61,19km²
POLOLAZIONE:  32404ab.
DENSITÁ:  520ab./km²
FORMA DI GOVERNO:  repubblica parlamentare
CAPITALE:  Città di San Marino (4258ab.)
MONETA:  euro (€)
LINGUA:  italiano e dialetto sammarinese
RELIGIONE:  cattolica


LE CITTÁ PRINCIPALI …

Città di San Marino (4258ab.): è la capitale dello Stato e sorge sul monte
Titano. Il centro storico è considerato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.





Serravalle (10532ab.): è il castello più esteso e popolato e possiede un importante stadio di calcio.






ECONOMIA
Le principali attività sono l'intermediazione finanziaria, l'attività bancaria, l'industria leggera, l'emissione di francobolli e monete da collezione per il terziario; la produzione di ceramica per il secondario e per il primario la produzione di vini e formaggi. 


LE VIE DI COMUNICAZIONE …
La viabilità di San Marino comprende una rete stradale che si sviluppa per circa 220 km, ma non possiede autostrade. Attraverso la rete sono facilmente accessibili i porti, gli aeroporti e la rete ferroviaria italiana.


di A. Agostini





mercoledì 28 novembre 2012

Sul razzismo


Riguardo al razzismo di cui si parlava oggi in classe:

"Un ebreo non ha occhi? Un ebreo non ha mani, membra, sensi, affetti, passioni? Non si nutre dello stesso cibo, non è ferito dalle stesse armi, non va soggetto alle stesse malattie, non si guarisce cogli stessi mezzi, non ha il freddo dello stesso inverno e il caldo della stessa estate d'un cristiano? Se ci pungete, non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo?"


(W. Shakespeare, Il mercante di Venezia)


S. C.



dallo spazio


un video realizzato dall'equipaggio della Stazione Internazionale Spaziale (ISS) -LINK-

p.s. attivare i sottotitoli in italiano


S.C.


martedì 27 novembre 2012

Liechtenstein

di Alex Agostini






La bandiera del Liechtenstein consiste di due bande orizzontali rispettivamente quella superiore blu e quella inferiore rossa. I colori probabilmente derivano da quelli della livrea della casa regnante del Principato nel XVIII secolo. La corona venne aggiunta nel 1937.


LA STORIA ANTICA E NAPOLEONE …
Anticamente il territorio del Liechtenstein era parte del Sacro Romano Impero. L'attuale dinastia prende il nome dal territorio che a sua volta deriva dall'omonimo Castello Liechtenstein, di cui la famiglia fu in possesso dal 1140 circa al XIII secolo e dal 1807 in poi. Il 23 gennaio 1719 Carlo VI del Sacro Romano Impero decretò l'unione tra Vaduz e Schellenberg ed è in questa data che il Liechtenstein entrò ufficialmente a far parte degli Stati del Sacro Romano Impero.
Nel 1806, parte del Sacro Romano Impero venne invasa da Napoleone, l'Imperatore Francesco II abdicò e l'Impero venne sciolto. Come risultato, il Liechtenstein diventò uno Stato indipendente. 

I CONFINI …
Il Principato di Liechtenstein confina a est con l’Austria, a ovest e a sud con la Svizzera e a nord con l’Austria e la Svizzera.


IL TERRITORIO E IL CLIMA …
Il Liechtenstein è il quarto Stato più piccolo d'Europa ed è situato nella valle del Reno. Tutto il confine occidentale del Liechtenstein è formato da questo fiume, mentre la parte orientale è montuosa e il monte più alto è il Grauspitz con 2.599 m s.l.m.
Nonostante la collocazione alpina il clima del Liechtenstein è abbastanza mite, grazie ai venti che soffiano da meridione. 

ALCUNI DETTAGLI …
SUPERFICIE: 160km²
POPOLAZIONE: 35446ab.
DENSITA’: 219ab./km²
CAPITALE: Vaduz (5109ab.)
FORMA DI GOVERNO: monarchia costituzionale
RELIGIONE: cattolica
MONETA: Franco svizzero
LINGUA: tedesco

LA CITTA’ PRINCIPALE …
La città principale del Principato di Liechtenstein è Vaduz (5109ab.) che è sede del palazzo del principe e possiede una biblioteca e una cattedrale.





ECONOMIA …
Sviluppate sono l'agricoltura, l'allevamento, l'industria tessile, l’industria cartiera e il turismo invernale. 
I turisti sono soprattutto attratti dall'ambiente naturale boscoso e di montagna. I boschi sono notevole risorsa per il legname.

A dispetto della sua ridotta superficie, il Liechtenstein è il paese più ricco del mondo come PIL pro capite. 
Il benessere del Principato si fonda principalmente su un sistema bancario che stimola l'afflusso di capitali dai rispettivi sistemi fiscali nazionali. Il Liechtenstein è pertanto considerato da talune nazioni un paradiso fiscale.




di A. Agostini









Elementi di grammatica

di Caterina Giannini, Lucia Stefani, Aurora Zerbini


La grammatica è una disciplina della linguistica che raccoglie una successione finita di regole necessarie alla corretta costruzione di frasi, sintagmi e parole. 
Il termine si riferisce anche allo studio di dette regole, attraverso l'utilizzo della morfologia, della sintassi e della fonologia.

L’ ANALISI GRAMMATICALE
Nell’analisi grammaticale si analizza la frase parola per parola.

Es: la nostra maglia è bella =
La: articolo determinativo femminile singolare
Nostra: aggettivo possessivo femminile singolare
Maglia: nome comune di cosa femminile singolare concreto primitivo
È: verbo essere /coniugazione propria/modo indicativo/tempo presente/ 3 persona singolare
Bella: aggettivo qualificativo di grado positivo femminile singolare 

Articoli: è la parola che sta prima del nome e si divide in: 
Determinativi: il, lo, la, i, gli, le; 
Indeterminativi:un, uno, una, un’; 
Partitivi: del, dello, della, dei, degli, delle. 

Nomi o sostantivi:
possono essere:
Comuni: ragazza, gelato;
Propri: Gina, Laura, Tea….
Concreti: indicano cose reali;
Astratti: idee, pensieri e sentimenti;
Collettivi: nomi al singolare che indicano un insieme;
Derivati:origine da altri nomi;
Primitivi: non derivano da niente;
Alterati: alterano il nome da cui derivano. Es: gattino, gattaccio…
Composti: formati dall’ unione di parole. 

Aggettivi:
Stanno sempre vicino al nome:
Qualificativo: indicano qualità e caratteristiche;
Dimostrativi: indicano la posizione di qualcosa;
Possessivi: precisano a chi appartiene la cosa, la persona o l’ animale ;
Numerali: informazioni precise sulla quantità.

Il verbo: 
Fornisce informazioni sulle azioni compiute. 
Es: Federico gioca

Avverbio:
Sono parole che accompagnano altre parole modificandole:
Di modo: amaramente;
Di tempo: oggi;
Di luogo: qui;
Di quantità: molto.

Le preposizioni: 
Sono invariabili: 
Semplici: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra; 
Articolate: del, degli, delle….

I pronomi:
E’ una parola che si usa al posto dei nomi e ne fa le veci.


L'ANALISI LOGICA
Nell’analisi logica le parole non devono essere analizzate una dopo l’ altra, come tanti elementi isolati, ma vanno prese in considerazione da sole o a gruppi, secondo la funzione che svolgono nella frase.

Es: Lucia, Aurora e Caterina hanno fatto un post di grammatica.

Hanno fatto: predicato verbale
Lucia, Aurora e Caterina: soggetto
Un post: complemento oggetto
Di grammatica: complemento di specificazione

Come vedete si parte dal predicato che può essere nominale, se è composto da VERBO ESSERE +NOME O AGGETTIVO, o verbale, composto da VERBI.
In seguito ci poniamo delle domande per proseguire l’ analisi che è composta da:
Soggetto: chi compie l’ azione.
Complementi:
Complemento oggetto = risponde alla domanda CHI?/CHE COSA ?
Complemento di termine = risponde alla domanda A CHI?/ A CHE COSA?
Complemento di specificazione = risponde alla domanda DI CHI?/ DI CHE COSA?
Complemento di denominazione = risponde alla domanda DI QUALE NOME?
Complemento predicativo del soggetto = è un nome o un aggettivo che completa il soggetto. 
Es: io ti parlo come padre

Complemento predicativo dell’ oggetto: è un nome o un aggettivo che completa il complemento oggetto. 
Es: nessuno ti considera sincero.

Complemento di stato in luogo = risponde alla domanda DOVE?/IN QUALE LUOGO?
Complemento di moto a luogo = risponde alla domanda VERSO DOVE?
Complemento di moto da luogo = risponde alla domanda DA DOVE?/ DA QUALE LUOGO?
Complemento di moto per luogo = risponde alla domanda PER DOVE?

Naturalmente in questi complementi ci possono essere degli aggettivi e dei nomi che prendono il nome di attributi e apposizioni.


di C. Giannini, L. Stefani, A. Zerbini









lunedì 26 novembre 2012

Biblioteca





















AUTRICE: Angie Sage 
TITOLO: Magya

Narra la storia di un bambino strappato alla famiglia appena nato e affidato all'Esercito Giovane
Si svolge nel '700. 
Le persone conoscono la magia e il mondo pullula di maghi di diversi livelli. 
La principessa lasciata in mezzo alla neve viene trovata da un mago che la adotta. Cresce assieme ai suoi sei fratelli e la vita si complica. 
Se volete sapere come andrà a finire leggete il libro di cui vi ho parlato.

Buona lettura a tutti!!                                                                                                                                                                                         

Andrea Canini 


domenica 25 novembre 2012

Ricreazione - una partita

Alex consiglia...

Milan-Juventus
14° giornata del campionato di Serie A

Stasera su SKY SPORT 1 alle 20:45













Allo stadio Giuseppe Meazza di San Siro



Mettetevi comodi sul divano a gustare una delle più attese partite d’Italia e … FORZA JUVE!!!!!!!!

Pattinaggio su ghiaccio

di Camilla Sassi



Il pattinaggio su ghiaccio è l’azione di muoversi sul ghiaccio con appositi pattini, che consistono in strette lame agganciate ad uno scarponcino anch’esso apposito (in tempi antichi una scarpa normale).
Nei paesi dal clima sufficientemente rigido è possibile praticare questo sport all’aperto, pattinando su fiumi, laghi e canali sulla cui superficie vi è uno strato di ghiaccio abbastanza spesso e robusto da sostenere il peso dei pattinatori.
In questo caso il pattinaggio può essere usato come un mezzo di trasporto, quando, a causa della fredda stagione, altri mezzi di trasporto sono bloccati.
Inoltre il pattinaggio viene praticato per piacere personale o sport.
Per questi scopi vengono costruiti dei veri e propri “palazzetti del ghiaccio”, ovvero costruzioni ove al proprio interno vi è uno strato di ghiaccio “artificiale”, cioè creato dall’uomo.
Tali strutture sono solitamente chiuse e il ghiaccio è mantenuto secondo un sistema di refrigerazione. Hanno quindi il vantaggio di poter essere realizzate in qualunque parte del mondo! Alcuni sport relativi al pattinaggio sul ghiaccio sono sport olimpici.











STORIA
Si ritiene che il pattinaggio su ghiaccio affondi le sue origini in Svezia, dove, oltre 12 secoli fa (ma dei reperti del 50 a.C. fanno pensare ad origini ancora più remote), c’erano i Vichinghi con pattini e lame di osso di bue o renna (animale tipico dei paesi nordici).
I pattini erano un mezzo di trasporto molto efficace sulle superfici di laghi o fiumi ghiacciati, sebbene non fossero molto efficienti, tant’è che il pattinatore si aiutava dandosi la spinta con un bastone.
Il pattinaggio su ghiaccio divenne un passatempo popolare nel XVII secolo nei Paesi Bassi e fu il figlio del re inglese Carlo I, Olanda James, a portarlo nella propria patria ed a diffondervelo presso l’aristocrazia inglese.
Il pattinaggio divenne uno sport noto nel mondo durante il XVII secolo.



Approfondimento
Il pattinaggio su ghiaccio può essere di 2 tipi, del tutto diversi fra di loro: artistico o hockey.

Nel pattinaggio artistico (che può essere sia maschile che femminile) i pattinatori svolgono movimenti, salti, piroette e passi per formare un “balletto” che viene chiamato anche in tanti altri modi (numero, disco, danza).
Alcuni dei salti esistenti sono il salcow, il toeloop, il rittberger, il flip ed il lutz.
Questi si possono svolgere semplici, doppi, tripli e quadrupli.
In una competizione il voto varia a seconda della correttezza nelle fasi del salto: l’entrata, lo svolgimento ed il finale.
Si possono anche eseguire combinazioni a piacimento, ad esempio un salto puntato con un salto non puntato oppure due salti della stessa tipologia.
Solitamente i salti secondari usati per completare combinazioni sono il toeloop e il rittberger.
Le piroette sono dei "giri" su se stessi eseguibili in moltissimi modi differenti. Alcuni di questi sono la sitz (seduta), la waget (angelo) oppure una semplice in piedi e costituiscono le tre posizioni base.




L’hockey è uno sport di squadra che consiste nel lanciare con un apposito bastone ricurvo, il disco da hockey (fatto di plastica rigida) nelle porte.
I componenti di una squadra sono 6 e si tratta di uno sport sia maschile che femminile, ma un po’ faticoso e richiede delle protezioni, ovvero casco e protezioni per ginocchia, gomiti e tant’altro…
è molto praticato in Canada, Repubblica Ceca, Lettonia, Svezia e Finlandia, Stati Uniti, Russia, Slovacchia e Svizzera.
L'hockey su ghiaccio è riconosciuto come uno dei quattro principali sport americani.
Inoltre è lo sport nazionale del Canada, dove gode di una grandissima popolarità.
Tutte le 12 medaglie olimpiche e 41 medaglie dei mondiali femminili sono state vinte dalle sette maggiori nazionali, mentre le medaglie d'oro sono state tutte vinte o dal Canada o dagli Stati Uniti.






di C. Sassi




Paesi Bassi

di Alex Agostini







Il tricolore olandese è nato nel 16° secolo quando i Paesi Bassi hanno dichiarato la propria indipendenza dalla Spagna. I colori sono rosso, bianco e blu, ma inizialmente era arancione.


LE VICENDE PRIMA DI NAPOLEONE …
Nel 50 a.C. il territorio è stato conquistato da Giulio Cesare e alla caduta dell’Impero Romano passa sotto l’influenza di Carlo Magno. Nel 1519 i Paesi Bassi sono un dominio di Carlo V. Nel 1581 dichiarano l’indipendenza dalla Spagna e formano la repubblica.

NAPOLEONE E LA PERDITA DELLE COLONIE …
Nel 1806 Napoleone conquista queste terre, ma poi l’Olanda si separa dal Belgio nel 1831. Durante la Seconda Guerra Mondiale i tedeschi invadono lo stato e finisce così il grande impero coloniale, solo le Antille olandesi fanno ancora parte dei Paesi Bassi.

Antille Olandesi

Bandiera delle Antille Olandesi



I CONFINI E LE COSTE …
I Paesi Bassi confinano a est con la Germania, a sud con il Belgio e a nord e a ovest con il Mare del Nord.
Le coste sono basse, uniformi e orlate di dune e davanti alla costa ci sono le Isole Frisone Occidentali.



IL TERRITORIO …
Il territorio dei Paesi Bassi non supera i 300m s.l.m. ed è occupato da una vasta pianura sotto il livello marino. Presso le coste il mare ha formato paludi e isole che spesso sono state polderizzate. 
I principali fiumi sono il Reno, la Mosa, il Lek e il Vecht. 
Il clima è atlantico presso le coste, mentre tende a diventare continentale verso l’interno.

ALCUNI DETTAGLI …
SUPERFICIE: 41528km²
POPOLAZIONE: 16258000ab.
DENSITA’: 391ab./km²
CAPITALE: Amsterdam (1453003ab.)
FORMA DI GOVERNO: monarchia costituzionale
MONETA: euro (€)
LINGUA: olandese e frisone
RELIGIONE: cattolica e protestante

LE CITTA’ PRINCIPALI …
Amsterdam (1453003ab.): è la capitale del paese ed è formata da un centinaio di isole collegate da 400 ponti. È il secondo porto e il suo centro storico è ricco di chiese e palazzi.



Rotterdam (1184124ab.): è il principale porto del paese e uno dei più attivi d’Europa; è altamente industrializzata e possiede un mercato agricolo e del bestiame.



L’Aia (980050ab.): è la sede del governo e vi risiedono i sovrani.



Utrecht (570829ab.): è un porto fluviale, un importante nodo ferroviario e stradale e possiede un importante università e biblioteca.



IL SETTORE PRIMARIO, SECONDARIO E TERZIARIO …
I territori destinati all’agricoltura sono molto produttivi e i principali prodotti sono ortaggi, fiori, cereali, patate e barbabietole da zucchero. È sviluppato l’allevamento dei bovini e il principale prodotto nella pesca sono le aringhe.
L’industria è super-sviluppata e produce macchine, biciclette, aeroplani e materiale ferroviario, ma hanno rilievo anche i settori chimico, tessile, alimentare e quello che si occupa dei diamanti.
Il commercio è molto attivo per i prodotti esportati. 
Amsterdam è un mercato finanziario e vi ha sede la Borsa dei diamanti che ne stabilisce il prezzo. 
I Paesi Bassi hanno ottime vie di comunicazione come ferrovie, porti, aeroporti e canali fluviali.


di A. Agostini






La peste nera

di Andrea Canini



Peste nera (o Grande morte o Morte nera) è il termine con il quale ci si riferisce normalmente all'epidemia di peste che imperversò in tutta Europa tra il 1347 e il 1353 uccidendo almeno un terzo della popolazione del continente. Epidemie identiche scoppiarono contemporaneamente in Asia e in Vicino Oriente, il che fa supporre che l'epidemia europea fosse parte di una più ampia pandemia. Questa peste però non ci fu solo in questi anni,ma si ripresentò ciclicamente dopo dieci o quindici anni. 


Per peste nera si intende, in data odierna, la grande pandemia che uccise tra un terzo e un quarto della popolazione europea durante il XIV secolo. Nel Medioevo non era utilizzata questa denominazione, ma si parlava della grande moria o della grande pestilenza. Furono cronisti danesi e svedesi a impiegare per primi il termine morte nera (mors atra, che in realtà deve essere intesa come "morte atroce") riferendolo alla peste del 1347-53, per sottolineare il terrore e le devastazioni di tale epidemia. Nel 1832 questa definizione venne ripresa dal medico tedesco Justus Friedrich Karl Hecker. Il suo articolo sull'epidemia di peste del 1347-1353, intitolato La morte nera, ebbe grande risonanza, anche in quanto venne pubblicato durante un'epidemia di colera. L'articolo fu tradotto in inglese nel 1833 e pubblicato numerose volte. Da allora i termini Black death o Schwarzer tod ("Morte nera") vennero impiegati per indicare l'epidemia di peste del XIV secolo. La peste nera dà diversi tipi di sintomi i quali sono il più delle volte letali. 





I sintomi includono barcollamento, catarro, convulsioni, diarrea emorragica, inappetenza (anoressia), muco schiumoso, occhi infiammati, paralisi, tremore, prostrazione, respirazione difficoltosa, sete intensa, vomito, sangue dal naso, lividi e bubboni sotto le ascelle o nell’inguine. 


Arrivò in Europa dall’oriente con i topi neri sulle navi genovesi. Questo provocò una crisi economica. Successivamente ci fu la Piccola Glaciazione che portò le temperature a pochi gradi sopra lo zero in pochi giorni. E la crisi aumentò.



di A. Canini



giovedì 22 novembre 2012

Storia e Lingua

di Chiara Nascioli



Nel 1348 si propagò una terribile epidemia di peste che causò lo spopolamento dei villaggi e delle città, ma soprattutto causò trenta milioni di morti; un testimone oculare di questa epidemia è Giovanni Boccaccio, che la descrisse nelle prime pagine della sua opera più celebre, il Decameron.
In quegli anni il Papato fu dominato dai pontefici francesi, che nel 1309 trasferirono la sede ad Avignone e si sottomisero alla volontà dei re di Francia; questo periodo detto cattività avignonese terminò nel 1378. 

Nel Trecento l’Italia dal punto di vista culturale si trovò al centro del rinnovamento culturale grazie a tre straordinarie personalità di intellettuali: Dante Alighieri che scrisse la Divina Commedia;
Francesco Petrarca che scrisse il Canzoniere;
Giovanni Boccaccio che scrisse il Decameron.


Dante Alighieri

Francesco Petrarca

Giovanni Boccaccio


Dante Alighieri

Dante Alighieri nacque a Firenze nel 1265, dove visse fino al 1302 quando venne esiliato per motivi politici, e morì nel 1321 a Ravenna.
Nel 1295 sposò Gemma Donati, da cui ebbe tre figli, ma lui era innamorato di Beatrice, di cui parla nella sua prima opera:la Vita Nuova.
Dante scrisse anche il Convivio, scritto in volgare, dove parla dell’amore per il sapere e per la conoscenza non appartenente solo alle persone dotte, ma a tutte le persone nobili d’animo; e della nobiltà, che non dipende dalla nascita, ma dalla disposizione d’animo e dal comportamento; poi scrisse anche il De voulgari eloquentia, scritto in latino, dove sostiene che per rendere il sapere realmente accessibile a tutti è necessario scrivere in volgare e non in latino; e parla anche del volgare che può essere usato in modo solenne per trattare questioni ed argomenti importanti e ricercati.
A livello politico Firenze era divisa tra guelfi (sostenitori del papa) e ghibellini (sostenitori dell’imperatore); i guelfi erano ulteriormente divisi tra guelfi neri, favorevoli all’intervento diretto del papa nelle questioni fiorentine,e guelfi bianchi, tra cui Dante, desiderosi di una maggiore autonomia dal pontefice.
Dal 1295 Dante partecipò attivamente alla vita politica; all’inizio del 1302 i guelfi neri salirono al potere della città, accusarono Dante di corruzione e venne condannato a pagare una enorme multa; non essendosi presentato al pagamento venne condannato al rogo, ma Dante scappò da Firenze. Qualche tempo dopo i guelfi neri gli offrono la possibilità di tornare a condizione che chiedesse pubblicamente scusa, ma lui rifiutò e da quel momento visse in varie corti dell’Italia centro-settentrionale dedicandosi alla composizione del suo capolavoro, la Divina Commedia.


di C. Nascioli