"Il termine italiano “bullismo” è la traduzione letterale di “bullying”, parola inglese
comunemente usata nella letteratura internazionale per caratterizzare il fenomeno delle
prepotenze tra pari in contesto di gruppo. Il bullismo si configura come un fenomeno
dinamico, multidimensionale e relazionale che riguarda non solo l’interazione del
prevaricatore con la vittima, che assume atteggiamenti di rassegnazione, ma tutti gli
appartenenti allo stesso gruppo con ruoli diversi.
(da Prot. n. 16 del 5/02/2007, Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e
la lotta al bullismo)
Il comportamento del bullo è un tipo di azione continuativa e persistente che mira
deliberatamente a far del male o danneggiare qualcuno. La modalità diretta si manifesta in
prepotenze fisiche e/o verbali. La forma indiretta di prevaricazione riguarda una serie di
dicerie sul conto della vittima, l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione
di calunnie e di pettegolezzi e altre modalità definite di “cyberbullying” inteso quest’ultimo
come particolare tipo di aggressività intenzionale agita attraverso forme elettroniche.
Questa nuova forma di prevaricazione, che non consente a chi la subisce di sfuggire o
nascondersi e coinvolge un numero sempre più ampio di vittime, è in costante aumento e
non ha ancora un contesto definito".
Non voglio nemmeno pensare a come si sentono le vittime!!!
RispondiEliminagià...poveretti!!
Eliminagià...poveretti!!
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