domenica 28 aprile 2013

Maratona di Boston

di Andrea Canini


Invece del rumore dei tifosi, si è sentita l'esplosione di due bombe


Prima dell'esplosione

Era una giornata di sole, come quella dell'11 settembre 2001. 
Era una giornata di festa: Patriot's day, una delle grandi ricorrenze di Boston, primaverile, ideale per correre la maratona, 26.000 iscritti. 
Poi sul traguardo di questa 117° edizione di uno degli eventi sportivi più seguiti del mondo, le bombe. 
Due bombe, esplose a distanza di 12 secondi l'una dall'altra. La terza, secondo il capo della polizia di Boston, poteva esplodere anche alla JFK Library, poco lontano. In tutto ne sono state trovate cinque. Le bombe erano impacchettate in degli zaini e piene di cuscinetti a sfera. Sono state depositate a circa 150 metri l'una dall'altra. Un video in possesso della polizia di Boston mostra qualcuno che le deposita ai piedi dei palazzi circostanti la linea d'arrivo.

Le vittime
E' cinese la studentessa della Boston university rimasta vittima delle bombe alla maratona. Secondo l'agenzia Nuova Cina, la famiglia aveva chiesto che il suo nome non fosse diffuso, ma Phoenix Television, un gruppo di media con base a Hong Kong, non ha rispettato la richiesta. 
E’ stata identificata la seconda vittima delle bombe di Boston: si tratta di una ragazza di 29 anni diplomata alla Medford High School nel 2001, Krystle Campbell. In un primo momento, i genitori erano stati avvisati dai medici che la loro figlia era viva, ma che era purtroppo morta la sua amica Karen Rand. Una volta arrivati all'ospedale, la scioccante scoperta dello scambio di persona. Sono entrati nella stanza di quella che pensavano fosse la figlia e invece hanno trovato l'amica. La loro figlia giaceva senza vita in una stanza accanto. 
Martin Richard è la terza vittima, un bimbo di otto anni che si trovava in prima fila per vedere il padre William tagliare il traguardo della maratona. Con lui si trovava la sorellina di sei anni che ha perso una gamba nell'esplosione mentre la madre Denise è rimasta ferita alla testa e lotta in ospedale tra la vita e la morte. 



Conseguenze
Oltre ai tre morti ci sono 170 feriti gravi, di cui 16 forse non ce la faranno. 
Ora Boston è una città blindata. Ci sono oltre 2000 uomini della Guardia Nazionale. Le persone non possono tornare in casa prima di due giorni. 
Solo dopo una settimana dall’esplosione si è trovato il vero colpevole: Dzhorkhar Tsarnaev di 19 anni, ora ricoverato in ospedale con gravi ferite; appena riprenderà conoscenza CIA, F.B.I. e squadra antiterrorismo faranno domande su eventuali complici. 
Tsarnaev respira a malapena, ma è riuscito a far capire che lui è stato solo il braccio e il fratello maggiore, Tamerlan, la mente e che hanno agito da soli:"Per difendere l’Islam sotto attacco". Dzhorkhar Tsarnaev verrà sottoposto al tribunale solo il 30 maggio. 
I repubblicani accusano l’F.B.I. per non aver vigilato abbastanza sulla pericolosità di Tamerlan, sui suoi viaggi sospetti di sei mesi in Russia e Cecenia. 

Dzhorkhar Tsarnaev


Tamerlan Tsarnaev



di A. Canini





4 commenti:

  1. è sconcertante quello che può fare l'uomo, ma lo usa nel modo sbagliato

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  2. Credo che la parola "vergogna"'sia appropriata.....

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  3. Non riesco neanche a pensare o a trovare il perchè una persona debba fare queste cose

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  4. Non c'è modo di giustificare la rabbia dell'essere umano

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