giovedì 12 settembre 2013

Salve ragazzi,

penso stiate cominciando già a rimpiangere i giorni delle vacanze che si avvicinano alla fine!




Non disperate troppo e ripassate bene storia, geografia e anche la grammatica.

Godetevi questi ultimi giorni, 
ricaricatevi, se avete speso troppe energie

ci vediamo lunedì in classe.

S. C.

sabato 17 agosto 2013

Titanic, una leggenda conservata negli abissi

di Andrea Canini

Il Titanic è stato un transatlantico britannico della classe Olympic, diventato famoso per la collisione con un iceberg nella notte tra il 14 ed il 15 aprile 1912 e il conseguente drammatico affondamento avvenuto nelle prime ore dello stesso giorno. 
Secondo di un trio di transatlantici, il Titanic, assieme ai suoi due gemelli Olympic e Britannic, fu progettato per offrire un collegamento settimanale di linea con l'America e garantire il dominio delle rotte oceaniche alla White Star Line. Costruito presso i cantieri di Belfast, il Titanic rappresentava la massima espressione della tecnologia navale di quei tempi ed era il più grande e lussuoso transatlantico del mondo. 
Il costo finale del transatlantico fu di 7.5 milioni di dollari del 1912, equivalenti a 180 milioni di dollari attuali.


Durante il suo viaggio inaugurale (da Southampton a New York), entrò in collisione con un iceberg alle 23:40 (ora della nave) di domenica 14 aprile 1912. L'impatto provocò l'apertura di alcune falle lungo la fiancata destra del transatlantico che affondò 2 ore e 40 minuti più tardi spezzandosi in due pezzi. Nel naufragio persero la vita 1518 dei 2223 passeggeri imbarcati compresi gli 800 uomini dell'equipaggio; solo 705 persone riuscirono a salvarsi (alcuni dei quali morirono subito dopo essere salvati dal Carpathia), 6 delle quali salvate fra la gente finita in acqua. L'evento suscitò un'enorme pressione sull'opinione pubblica e portò alla convocazione della prima conferenza sulla sicurezza della vita umana in mare. 
Alle 23:40 (ora locale della nave), le vedette Frederick Fleet e Reginald Lee videro un iceberg di fronte alla nave. Gli iceberg che affollano le rotte atlantiche settentrionali provengono sempre dalla costa occidentale della Groenlandia o dal Labrador ed impiegano 2-3 anni per giungere al 41° di latitudine nord. L'iceberg che affondò il Titanic era praticamente coevo alla nave che ne rimase vittima ed al momento dell'urto - in base a recenti calcoli - dovrebbe aver sviluppato una pressione di almeno 985 kg/cm² sull'acciaio della fiancata del transatlantico, quando l'acciaio stesso regge fino ad una pressione di circa 690 – 750 kg / cm², in base al grado di purezza dalle scorie di fusione. L'avvistamento avvenne "a occhio nudo" a causa della mancanza dei binocoli, e quindi in ritardo: si disse che la portata visiva della vedetta fosse di almeno 1 miglio in distanza, quando recenti simulazioni computerizzate, tenendo conto che quella notte non c'era il chiarore della luna ed il mare era piatto, attestano che la portata visiva non poteva superare i 450-550 mt di distanza, troppo pochi per evitare la collisione alla velocità di 21 nodi a cui filava il bastimento: per evitare l'urto fatale, la velocità della nave non avrebbe dovuto superare i 9 nodi, il che avrebbe ritardato di tre giorni l'arrivo a New York: la zona in cui avvenne il disastro è nota per essere un'area interessata dagli iceberg durante la primavera e dagli uragani in estate - autunno ed è considerato un fatto eccezionale la contemporanea presenza di assenza di luna e di calma piatta del mare, ragion per cui, con la sola illuminazione stellare e senza il frangersi delle onde sulle pareti dell'iceberg, l'iceberg stesso non poteva che esser avvistato a meno di 500 metri dalla prua della nave. In pratica, l'iceberg che le vedette si trovarono di fronte era pressoché invisibile: venne "avvistato" non direttamente, ma indirettamente in quanto la sua sagoma nera interrompeva la linea dell'orizzonte e lasciava una piccola porzione della volta celeste priva apparentemente di stelle. Dopo l'avvistamento, Fleet suonò tre volte la campana e telefonò al ponte di comando. Il capitano Smith era sceso nella sua cabina da mezz'ora ed al comando della nave era in quel momento il secondo ufficiale, Murdoch, che comandò di virare immediatamente a sinistra, ordinando anche di mettere le macchine "indietro tutta", ma la nave viaggiava alla velocità di circa 22,5 nodi e non riuscì a rallentare nel tempo necessario ad evitare l'impatto, in virtù dell'abbrivo del transatlantico. Inoltre, erano invertibili soltanto le due eliche laterali della nave, non l'elica centrale che doveva necessariamente esser arrestata, impedendo così il supporto dell’elica alla manovra in atto.






DATI DELLE PERDITE
Passeggeri
Perdite
Salvati
Totale
Equipaggio
682 uomini, 3 donne
194 uomini, 20 donne
899
Prima classe
119 uomini, 11 donne e bambini
54 uomini, 145 donne e bambini
338
Seconda classe
142 uomini, 24 donne e bambini
15 uomini, 104 donne e bambini
285
Terza classe
417 uomini, 119 donne e bambini
69 uomini, 105 donne e bambini
710
Totale
1.517
706
2.223




di A. Canini




giovedì 9 maggio 2013

La UEFA Europa League

di Matteo Partisani


La UEFA Europa League è la seconda competizione calcistica europea per importanza dopo la UEFA Champions League. Era nota fino al 2009 come Coppa UEFA, istituita nel 1971. Questo torneo aveva preso il posto della Coppa delle Fiere, inizialmente disputata su invito e non per diritto acquisito da rappresentative di grandi città europee che ospitavano fiere commerciali. 
La UEFA ha definito la Coppa delle Fiere come antenata della successiva Coppa UEFA/Europa League.



La storia
La Coppa UEFA ebbe un'origine del tutto diversa dalle due competizioni europee maggiori, la Coppa dei Campioni e la Coppa delle Coppe. Evolutasi dalla previgente Coppa delle Fiere, rispetto alle due coppe maggiori constava di un numero doppio di squadre partecipanti e di finale con andata e ritorno. Il numero di squadre complessivamente spettante ad una stessa nazione era stabilito preventivamente assegnando quattro partecipanti all'Inghilterra, all'Italia e alla Germania Ovest. Ogni nazione era rappresentata dalle società che si fossero piazzate nei migliori posti dei campionati nazionali a qualsiasi titolo. Tale aspetto decretava il posizionamento della Coppa UEFA come terza competizione europea per club in ordine di importanza: quando un club, qualificatosi per una delle due competizioni maggiori, si piazzava nel proprio campionato nazionale, veniva effettuato uno scorrimento della classifica per attribuire ad altra società il diritto di partecipare alla competizione. Va sottolineato il fatto che all'Inghilterra venne concesso il privilegio di iscrivere alla Coppa UEFA la vincitrice della seconda coppa nazionale, riducendo conseguentemente di una unità i posti assegnati mediante la classifica del campionato. Anche questa regola era inserita d'ufficio: ad altre nazioni in situazione analoga non fu mai concessa tale possibilità.

Il trofeo
Il trofeo, che pesa 15kg, è di argento, senza manici e poggia su una base di marmo giallo. È stato disegnato da Silvio Gazzanica e realizzato dai laboratori Bertoni di Milano per la finale del 1972 per un costo di 23 000 euro. Dalla base di marmo si diparte un gruppo di giocatori che sembrano lottare per raggiungere il pallone e la dicitura COUPE UEFA. Di fatto essi sostengono la coppa ottagonale che riporta l'emblema dell'UEFA.




La tabella dei vincitori della UEFA Europa League.
Squadra
Vittorie
Finali perse
Inter
3
1
Juventus
3
1
Liverpool
3
0
Borussia M’bach
2
2
Totthenam
2
1
Real Madrid
2
0
IFK Göteborg
2
0
Parma
2
0
Feyenoord
2
0
Siviglia
2
0
Porto
2
0
Atlético Madrid
2
0
Anderlecht
1
1
PSV
1
0
E. Francoforte
1
0
Ipswich Town
1
0
Bayer Leverkusen
1
0
Napoli
1
0
Ajax
1
0
Bayern Monaco
1
0
Schalke 04
1
0
Galatasaray
1
0
Valencia
1
0
CSKA Mosca
1
0
Zenit
1
0
Šachtar
1
0



di M. Partisani






domenica 28 aprile 2013

Maratona di Boston

di Andrea Canini


Invece del rumore dei tifosi, si è sentita l'esplosione di due bombe


Prima dell'esplosione

Era una giornata di sole, come quella dell'11 settembre 2001. 
Era una giornata di festa: Patriot's day, una delle grandi ricorrenze di Boston, primaverile, ideale per correre la maratona, 26.000 iscritti. 
Poi sul traguardo di questa 117° edizione di uno degli eventi sportivi più seguiti del mondo, le bombe. 
Due bombe, esplose a distanza di 12 secondi l'una dall'altra. La terza, secondo il capo della polizia di Boston, poteva esplodere anche alla JFK Library, poco lontano. In tutto ne sono state trovate cinque. Le bombe erano impacchettate in degli zaini e piene di cuscinetti a sfera. Sono state depositate a circa 150 metri l'una dall'altra. Un video in possesso della polizia di Boston mostra qualcuno che le deposita ai piedi dei palazzi circostanti la linea d'arrivo.

Le vittime
E' cinese la studentessa della Boston university rimasta vittima delle bombe alla maratona. Secondo l'agenzia Nuova Cina, la famiglia aveva chiesto che il suo nome non fosse diffuso, ma Phoenix Television, un gruppo di media con base a Hong Kong, non ha rispettato la richiesta. 
E’ stata identificata la seconda vittima delle bombe di Boston: si tratta di una ragazza di 29 anni diplomata alla Medford High School nel 2001, Krystle Campbell. In un primo momento, i genitori erano stati avvisati dai medici che la loro figlia era viva, ma che era purtroppo morta la sua amica Karen Rand. Una volta arrivati all'ospedale, la scioccante scoperta dello scambio di persona. Sono entrati nella stanza di quella che pensavano fosse la figlia e invece hanno trovato l'amica. La loro figlia giaceva senza vita in una stanza accanto. 
Martin Richard è la terza vittima, un bimbo di otto anni che si trovava in prima fila per vedere il padre William tagliare il traguardo della maratona. Con lui si trovava la sorellina di sei anni che ha perso una gamba nell'esplosione mentre la madre Denise è rimasta ferita alla testa e lotta in ospedale tra la vita e la morte. 



Conseguenze
Oltre ai tre morti ci sono 170 feriti gravi, di cui 16 forse non ce la faranno. 
Ora Boston è una città blindata. Ci sono oltre 2000 uomini della Guardia Nazionale. Le persone non possono tornare in casa prima di due giorni. 
Solo dopo una settimana dall’esplosione si è trovato il vero colpevole: Dzhorkhar Tsarnaev di 19 anni, ora ricoverato in ospedale con gravi ferite; appena riprenderà conoscenza CIA, F.B.I. e squadra antiterrorismo faranno domande su eventuali complici. 
Tsarnaev respira a malapena, ma è riuscito a far capire che lui è stato solo il braccio e il fratello maggiore, Tamerlan, la mente e che hanno agito da soli:"Per difendere l’Islam sotto attacco". Dzhorkhar Tsarnaev verrà sottoposto al tribunale solo il 30 maggio. 
I repubblicani accusano l’F.B.I. per non aver vigilato abbastanza sulla pericolosità di Tamerlan, sui suoi viaggi sospetti di sei mesi in Russia e Cecenia. 

Dzhorkhar Tsarnaev


Tamerlan Tsarnaev



di A. Canini





mercoledì 10 aprile 2013

The Scale of the Universe

stupitevi!












Storia di due donne

di Andrea Canini


A marzo si è spenta Teresa Mattei; a marzo è stata eletta Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini. Chi sono?
Teresa Mattei, giovane partigiana, nasce a Genova nel 1921. Viene eletta all’Assemblea Costituente a soli 25 anni, è “madre” della Costituzione e della mimosa come simbolo della festa della donna. Teresa ha lottato per la libertà del nostro Paese, ha rischiato la vita e provato sulla sua pelle la ferocia nazista. La versione definitiva dell’articolo 3 della Costituzione sul tema dell’uguaglianza l’ha firmato proprio lei. Quando viene espulsa dal Pci (Partito comunista italiano), sceglie di difendere i diritti dei deboli, donne e bambini. 





 Laura Boldrini è nata a Macerata il 28 aprile del 1961. Per oltre vent’anni ha lavorato per le agenzie delle Nazioni Unite. Dal 1998 al 2013 è stata portavoce dell’Alto Commissariato ONU per rifugiati. Ha avuto molti riconoscimenti come la Medaglia Ufficiale della Commissione Nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (1999). Il 16 marzo è stata eletta Presidente della Camera dei Deputati.



Queste due donne si sono battute per i diritti umani, sognando un mondo migliore, che capisca le situazioni peggiori e cerchi di aiutare chi si trova in tali circostanze, un mondo senza distinzione di sesso, razza, etnia, religione. 
Mi fanno pensare a Giovanni Falcone che ha combattuto per debellare la mafia dalla sua città, Palermo, ma anche dal resto d’Italia, perché non ci sia più gente che si sente superiore ad altri e va nei negozi a chiedere il pizzo o scioglie nell’acido un bambino, perché non ci sia più l’omertà, il nullu sacciu, perché l’Italia e il resto del mondo siano liberi dalle ingiustizie. 


Queste sono persone da prendere come esempio. Sono i veri italiani che si battono per la libertà del paese e realizzano quello che le altre persone vogliono, ma non possono o non vogliono fare, magari semplicemente perché non ne hanno il coraggio, perché hanno paura che gli succeda qualcosa. Queste persone hanno in comune molte cose, ma una la riassume tutte: giustizia e libertà. È questo il loro più grande insegnamento.


di A. Canini





lunedì 8 aprile 2013

Particelle atomiche e subatomiche

di Andrea Canini

L’atomo è caratterizzato da un nucleo centrale molto denso costituito da tre tipi di particelle: i neutroni (privi di carica elettrica), i protoni (di carica elettrica positiva) e gli elettroni (di carica negativa) che girano attorno al nucleo ad alta velocità formando come dei gusci. 



I protoni e neutroni hanno massa quasi uguale, gli elettroni sono 1836 volte più piccoli di un protone e 1837 volte più piccoli di un neutrone. 
L’elettrone è una particella elementare, cioè non è costituito da altre particelle. 
Protoni e Neutroni sono invece costituiti da altre particelle. Sia i Protoni che i Neutroni sono costituiti da tre quark. Il quark è una particella che non è mai stata osservata da sola, ma solo in combinazione di due o più quark. 
Considerando che la carica elettrica del protone è +1 e quella dell’elettrone è -1, si nota che i quark hanno carica elettrica frazionaria che può essere o +2/3  o -1/3. 
Esistono sei tipi di quark che, oltre che per la carica elettrica, si differenziano anche per la massa. 
Il protone è costituito da due quark Up e un Quark Down, mentre il Neutrone è costituito da un quark Up e due Quark Down. Per quanto riguarda la carica elettrica, vediamo che:
  • per il protone: 2/3 + 2/3 - 1/3 =  +1;
  • per il neutrone: 2/3 - 1/3 - 1/3 =  0;



I quark sono tenuti insieme nel protone o nel neutrone dalla cosiddetta “interazione forte” che è una delle quattro forze fondamentali che esistono in natura (le altre sono elettromagnetismo, l’interazione debole e la gravità). L’interazione forte è la stessa forza che permette di tenere insieme i protoni nel nucleo dell’atomo, in quanto è più forte dell’elettromagnetismo per la quale i protoni, tutti di uguale carica elettrica positiva, si dovrebbero respingere. 
All’interno del protone e del neutrone, l’interazione forte è trasmessa attraverso i gluoni che sono particelle elementari di massa praticamente nulla e privi di carica elettrica. I gluoni sono dunque i “mediatori” dell’interazione forte. 
I mediatori dell’interazione elettromagnetica sono invece i fotoni, mentre quelli dell’interazione debole sono i bosoni W e Z
Per quanto riguarda l'interazione gravitazionale, il suo mediatore, chiamato gravitone, seppur previsto teoricamente, non è stato ancora osservato. 
Una proprietà delle particelle subatomiche è quella denominata “dualismo Onda – Particella”. La questione è molto semplice: in alcuni esperimenti le particelle elementari si comportato come particelle materiali, ma in altri esperimenti si comportano come onde, cioè hanno una natura che, all’osservatore, si presenta talvolta come corpuscolare e talvolta come ondulatoria. Il fatto è che noi descriviamo tramite modelli Fisico-Matematici “oggetti” che in realtà sono per noi inconoscibili, ma che, a differenza della rappresentazione illusoria della realtà che ci dà il nostro cervello, rappresentano la vera realtà. Il fenomeno è mirabilmente sintetizzato dall’equazione di De Broglie: ad ogni particella di massa m, che si muova alla velocità v, è associata una lunghezza d’onda L.


di A. Canini



mercoledì 3 aprile 2013

Un incontro sul Tibet

di Massimiliano Corazza





Il 13 marzo abbiamo fatto un incontro con Claudio Cardelli, presidente dell’Associazione Italia-Tibet, a cui hanno partecipato tutte le classi della scuola media di Pennabilli.
Claudio Cardelli collabora con giornali turistici, televisivi, è socio del Touring Club, è amico del Dalai Lama, e da giovane ha compiuto numerosi viaggi in Asia.
Nel 2004 ha trovato in Tibet la campana fatta da Padre Orazio Olivieri e nel 2005 ha portato il calco della campana a Pennabilli.


La relazione è iniziata con Cardelli che ci mostrava delle immagini sul Tibet: le montagne, i massicci, l’Everest, i fiumi e la catena dell’Himalaya.
Ci ha spiegato anche che il Tibet è chiamato “il tetto del mondo” perché la sua altitudine media è di 4000-5000 metri.
Successivamente ci ha mostrato alcune foto dell’invasione della Cina in Tibet, della fuga del Dalai lama in India attraverso l’Himalaya, e la trasformazione del Tibet da parte della Cina; ci ha anche raccontato della distruzione della fauna e della flora da parte dei cinesi.


Con un video ci ha fatto vedere le tradizioni e i costumi dei tibetani e dei monaci buddisti; il suo scopo era di spiegarci come l’invasione dei cinesi abbia quasi annientato l’identità del Tibet che si può comunque vedere nelle tradizioni e nei costumi che la popolazione usa.



Questo incontro mi è piaciuto, perché Cardelli ci ha spiegato delle cose importanti sul Tibet che neanche immaginavo.


di M. Corazza



Bologna Storica

di Massimiliano Corazza


Piazza Maggiore è la piazza principale di Bologna, misura 115 metri in lunghezza e 60 metri in larghezza, ed è circondata dai più importanti edifici della città medievale. 
L’edificio più antico è il Palazzo del Podestà, che risale al 1200 ed è sormontato dalla Torre dell'Arengo, che sonando la sua campana chiamava il popolo a raccolta. A questo fu aggiunto in breve il Palazzo Re Enzo
All’inizio piazza Maggiore comprendeva anche la parte dove si trova la fontana di Nettuno ma adesso è divisa in piazza Nettuno e piazza Maggiore.
In un terrazzo del Palazzo del Podestà si trova la statua in bronzo di papa Gregorio che non fu distrutta da Napoleone Bonaparte, perché gli venne fatto credere che fosse il santo della città. 
Piazza Nettuno è caratterizzata dalla fontana sopra la quale si trova la statua in bronzo di Nettuno.



Bologna, nell’antichità, comprendeva più di 100 torri mentre adesso ne sono rimaste solo 27; a queste costruzioni si accedeva solo usando delle scale esterne, che venivano tolte in caso di attacco alla città. Quando finì il medioevo i ricchi comprarono le torri, e dato che non c’era più bisogno di difendersi vollero aprire delle porte al piano terra, ma in questo modo molte torri incominciarono a crollare. Le due torri più importanti di Bologna sono quella della Garisenda e quella degli Asinelli, che appartenevano alle due più ricche famiglie di quei tempi; la più alta è quella degli Asinelli che misura 100 metri, mentre la Garisenda prima misurava 60 metri, però quando la famiglia si impoverì un pezzo della torre venne tagliata e ora misura 47 metri.



La Basilica di Santo Stefano è un complesso di edifici di culto di Bologna. Si affaccia sull'omonima piazza ed è conosciuta anche come il complesso delle “Sette Chiese”;la tradizione indica San Petronio come ideatore della basilica, che avrebbe dovuto imitare il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Le origini degli edifici sono molto antiche: la chiesa del Santo Sepolcro risale forse al V secolo; ha forma ottagonale e il tetto è sostenuto da colonne, è la più importante perché al suo interno si trova il sepolcro con due sarcofagi, uno è vuoto e viene aperto nei giorni pasquali per fare entrare Gesù nel sarcofago e l’altro fino a qualche tempo fa era occupato dai resti di San Petronio.



La Basilica di San Petronio è la chiesa più famosa e maestosa di Bologna: domina Piazza Maggiore, ed è la sesta chiesa più grande d'Europa. Le sue grandi dimensioni (132 metri di lunghezza e 66 di larghezza, con un'altezza della volta di 45 metri, mentre sulla facciata tocca i 51 metri) ne fanno la quarta chiesa più grande d'Italia (la terza, se si esclude San Pietro, che  fa parte del territorio dello Stato della Città del Vaticano). Dedicata a Petronio, il Santo Patrono della città, la sua fondazione risale al 7 giugno 1390. Nel 1387, il Consiglio dei Seicento del Comune di Bologna, in riconoscimento dell'impegno speso dal Vescovo Petronio (V secolo), decise di iniziare la costruzione di un tempio a lui dedicato. La facciata incompiuta di San Petronio è divisa in due fasce orizzontali: quella inferiore è in marmo ed è stata costruita tra il '400 e il '500, quella superiore è costruita con materiale laterizio. La parte inferiore è rivestita di pietra d'Istria e marmo rosso di Verona e vi si aprono tre portali.



L’Università di Bologna è la più anticha del mondo ed è famosa per il teatro anatomico, dove venivano sezionati i cadaveri; risale al 1637, è fatto tutto in legno. Il professore era seduto su una cattedra e l’alunno stava dentro all’ anello e sezionava il corpo, aiutato dalle indicazioni del professore che usava un lungo bastone. Si partiva alle quattro della mattina e si finiva il giorno dopo; si iniziava sezionando il torace e si finiva con il cervello. Gli alunni non potevano fare troppe domande,  perché le lezioni venivano osservate da un monaco che ascoltava le risposte e se queste non erano adeguate il professore poteva essere impiccato.




di M. Corazza



lunedì 1 aprile 2013

Archiginnasio di Bologna


di Andrea Canini

Bologna è la città con la più antica università al mondo. 
Questa è chiamata Archiginnasio. Era denominata università degli studenti perché erano gli studenti che proponevano le materie e, al contrario di Parigi, dove c’era solo teologia per il clero e filosofia per i nobili, a Bologna c’erano molte facoltà, tra cui legge, medicina… 
Nel 1500 all’università di Bologna si contavano 33.000 studenti, mentre 150 anni fa solo 700. 
Una cosa che oggi non c’è più nelle scuole era il paniere, dove gli studenti benestanti davano dei soldi in più per gli studenti che non potevano permettersi di pagare gli studi. Se qualcuno usufruiva del paniere in modo sbagliato, per ubriacarsi nelle osterie o per le prostitute, veniva impiccato, se non poteva restituire i soldi rubati. 
L’università di Bologna era una scuola pubblica, quindi potevano entrarci tutte le persone che potevano pagare gli studi, con o senza paniere, maschi e femmine, mentre a Parigi erano ammessi solo nobili e clero, cattolici e maschi.
Oggi sulle mura dell’università si vedono gli stemmi delle famiglie che hanno fatto gli studi universitari a Bologna. Se ne contano solo 7000, ma un tempo erano molti di più. 
Qui c’è anche una biblioteca immensa, dove gli studenti potevano consultare i libri per gli studi.




  • Il Teatro Anatomico
L’unica università nello Stato della Chiesa dove si potevano tenere lezioni di anatomia era quella di Bologna. Nel Teatro Anatomico, dove si tenevano le lezioni di medicina, venivano dissezionati i corpi, per studiarne l’anatomia. Tutto era in legno per assorbire i cattivi odori. Le lezioni si svolgevano nei mesi freddi, perché in questo modo i corpi si mantenevano meglio. 
Il professore stava seduto in una specie di trono, distante dal corpo che veniva dissezionato, e con un bastone indicava gli organi di cui doveva parlare. Sul trono ci sono due statue, gli Spellati, uomini senza pelle per rappresentare i muscoli del corpo. 
Le lezioni iniziavano alle quattro di mattina e finivano alle quattro della mattina dopo. Si iniziava con lo stomaco e si finiva con il cervello. 
In alto c’era una finestra segreta dove un monaco domenicano molto vicino al Papa ascoltava le lezioni per controllare se il professore diceva delle cose contrarie agli ideali della Chiesa, come ad esempio la creazione dell’uomo. Per questo durante le lezioni non si potevano fare domande di alcun genere, per non essere puniti dal monaco.
Al centro del soffitto c’è una rappresentazione di Apollo, il dio protettore della medicina.




di A. Canini