Il
12 settembre sono state trovate le ossa del famoso re Riccardo III
degli York, nonché ultimo della dinastia.
Il deforme re inglese morì
nel 1485 nella battaglia di Bosworth Field del 22 agosto.
Viene
trasformato da Shakespeare nel più tirannico re della letteratura.
Le spoglie sono state rinvenute in un parcheggio della città di
Leicester, accanto a quella che un tempo era la chiesa dei Frati
Grigi.
Le prove in laboratorio
La spina dorsale molto deformata dello
scheletro è visibile ad occhio nudo. Inoltre, le prove del DNA
condotte su un lontanissimo discendente della sorella, Michael Ibsen,
fino a poco tempo fa inconsapevole commerciante di arredamento di
origine canadese, hanno dimostrato che «al di là di ogni
ragionevole dubbio si tratta di Riccardo». Lo ha annunciato ieri in
una conferenza stampa Richard Buckley, archeologo dell’Università
di Leicester che ha condotto le perizie sullo scheletro; l’ultimo
re inglese fu uno dei pochi reali a morire in terra inglese.
Le prove
al carbonio fanno risalire i poveri resti ad un periodo compreso tra
il 1455 e il 1540, appartengono ad un uomo tra i 20 e i 30 anni. Due
elementi compatibili con il sovrano Riccardo, morto a soli 32 anni e,
secondo gli esperti, seppellito frettolosamente e con i polsi ancora
legati in una fossa non abbastanza profonda nella vecchia chiesa,
abbattuta nel '600 e ricostruita su una pianta diversa.
Le ferite
Gli esperti gli hanno trovato 10 ferite sul corpo, di cui 8 solo sul cranio e due di queste potenzialmente fatali: uno è stato un colpo di traverso che ha portato via un frammento di cranio, mentre l’altro è stato causato da un’arma affilata che ha colpito la parte opposta della testa, causando una ferita profonda più di 10 centimetri. «Entrambe le ferite possono aver causato un’immediata perdita di conoscenza, con la morte seguita poco dopo», ha spiegato Appleby.
Soprattutto, la posizione delle ferite
tende a confermare i resoconti dei contemporanei, secondo cui
Riccardo III sarebbe morto disarcionato, mentre il suo cavallo
affondava in una palude lasciando il cavaliere vulnerabile ai colpi
degli uomini al soldo dei Tudor. Da qui il famoso verso shakesperiano
«Un cavallo! Un cavallo! Il mio regno per un cavallo!».
La leggenda nera
Una volta ucciso, gli esperti sostengono che il corpo del sovrano fu esposto ad ogni umiliazione, come dimostrano le ferite pelviche. Probabilmente fu mutilato e trasportato a Leicester per dimostrare al mondo la sua morte. E poi, probabilmente, seppellito in fretta e furia; è la storia di un uomo che fece rinchiudere i suoi due nipoti ragazzini nella Torre di Londra per non avere intralci nella successione, e che fece poi uccidere anche la moglie. Un’anima nera, forse inventata dai suoi nemici e resa immortale da Shakespeare, che ora potrebbe trovare nuova dignità, insieme ad una nuova sepoltura nella cattedrale di Leicester.
di A. Canini
l'abbiamo percaso studiato, no perchè io non me lo ricordo
RispondiEliminano l'ho trovato nel giornale
RispondiEliminawow... ne avevo sentito parlare al telegiornale! ma, pensandoci, il lavoro che fanno queste persone che ogni tanto trovano e analizzano ossa e scheletri mi fa un po' schifo, anzi molto... però senza queste persone noi sapremmo molte meno cose sulla storia!
RispondiEliminaQuesto è vero. però lavorare con le ossa non è male e mi piacerebbe lavorare nel... come si chiama... comunque nei laboratori della R.I.S. Poi volevo chiedere un'altra cosa alla Prof. Celli: quando inizieranno a esserci podcast?
RispondiEliminasi,è vero!!!
RispondiEliminaandri ,l'hai preso da quella notizia del giornale che leggevamo a scuola,vero??:)
molto interessante andri...bello
bello andea,io ho studiato le ossa quest'anno e mi sono molto piaciute...
RispondiEliminahai ragione lucy!!!
RispondiEliminasi,andry bella domanda...
RispondiEliminaforse mettiamo anche qualche altra notizia???