giovedì 14 febbraio 2013

Obbligo o verità?

di Lucia Stefani


Obbligo o verità è un libro per ragazzi intorno ai dodici anni scritto dall’autrice di riferimento per le nuove generazioni in Svezia chiamata Annika Thor. 
La casa editrice del libro è Feltrinelli. 
La storia è raccontata da un narratore interno, la protagonista, di nome Nora.




Trama:
Nora è una ragazzina di dodici anni che vive con la madre single e due fratelli. Da sempre ha una migliore amica, Sabina, che durante l’estate non ha visto spesso, perciò aspetta con ansia l’inizio della scuola per raccontarle cosa fosse successo e vederla. Questo entusiasmo, però, viene subito annullato quando, con dispiacere, Nora vede che Sabina, il primo giorno di scuola, non si preoccupa di lei, ma sta in compagnia di Fanny, una compagna di classe. Con sorpresa, invece, la ragazza che si preoccupa per Nora è Karin, la più isolata della classe. In quei giorni niente va come si sarebbe aspettata Nora, Sabina ormai non le parla più e si è creato un gruppo da cui lei è totalmente esclusa. Per questo si dedica all’amicizia con Karin, anche se non è molto felice, e insieme si divertono a fare diverse cose, ad esempio insegnare al cane di Nora ad obbedire e a fare passeggiate. Nonostante questo la protagonista pensa sempre a Sabina e ai suoi nuovi amici e di certo la situazione in famiglia non la aiuta, dato che la mamma rivolge tutte le attenzioni al suo nuovo fidanzato e non si accorge nemmeno che la figlia sta lentamente cambiando. Anche se Nora sa che Karin non è una persona cattiva, cerca sempre di non farsi vedere con lei, non vuole che quelli della banda pensino che la sua migliore amica sia proprio Karin, l’esclusa, ritenuta da tutti goffa. Proprio per questo motivo Nora non riesce mai a difendere l’amica da tutte le offese e gli scherzi che le vengono fatti dai compagni di classe; inoltre ci sono una serie di fattori e vicende che portano Nora a fare cose sbagliate pur di riottenere l’amicizia di Sabina, ad esempio fumare, ma l’effetto stupito che suscita questa azione in Sabina dura ben poco. Più avanti, Fanny decide di organizzare una festa a casa sua, approfittando dell’assenza dei genitori. Il suo malvagio piano è quello di mettere in ridicolo Karin davanti a tutti, e per fare questo propone di giocare a obbligo o verità. Dopo una serie di domande arriva il turno di Karin che sceglie obbligo e Fanny le dice che deve mostrare il seno. Karin era sempre stata presa in giro per il suo seno molto grande e quindi sarebbe stato un ottimo mezzo per fare ridere tutti e far stare male la ragazza. All’inizio lei si ribella, ma spinta da tutti viene costretta a slacciarsi la camicia. Subito Karin scappa dalla festa sotto la pioggia forte, inseguita da Nora, che vuole consolarla, anche se non ha avuto il coraggio di difenderla. Il giorno dopo Karin non si presenta a scuola, non ne ha più il coraggio, entra in classe sua madre che raccoglie le sue cose e annuncia a tutti che Karin cambierà scuola. Nel frattempo la madre di Nora si è lasciata con il fidanzato e finalmente ha capito la situazione in cui si trova la figlia, che, spinta dalla giustizia, si reca a casa di Karin per parlarle e chiarire.
Questo libro tratta tematiche relative al bullismo, in questo caso femminile e non violento, ma psicologico. È molto interessante e carino il fatto che alla fine di ogni capitolo ci sia il pensiero della protagonista, le sue riflessioni e i suoi commenti a riguardo di ciò che stava accadendo.
Alcuni pensieri:
“Quando ripenso a quello che è successo dopo, quasi quasi desidererei di non aver segnato quei due goal. In realtà non ha nessuna importanza chi vince una partita di calcio. O comunque, ci sono cose più importanti che essere bravi a fare goal. Come per esempio avere il coraggio di dire:"Alt!" quando succedono cose che non dovrebbero succedere . Fregarsene di quello che pensano gli altri. Saper capire chi sono i veri amici. Scusate se vi sembro quella che tiene una conferenza sul bullismo nelle scuole, ma ci sono arrivata da sola. Da venerdì scorso. Dalla festa di Fanny.”
È così facile dimenticare. Quando sei deluso o ferito desideri e speri, e appena ottieni ciò che volevi ti dimentichi di tutte le cose brutte come se fossero un sogno. E sebbene fossi solo fino a un attimo prima, ti convinci che non lo sarai mai più”.

Il mio commento:
Questo racconto è semplice, ma attraverso la sua semplicità riesce a fare arrivare il messaggio che vuole dare, e quindi il bullismo, le cattiverie… in modo chiaro. È un libro istruttivo, che vuole insegnare a come comportarsi, vuole raccontare quali potrebbero essere le conseguenze del bullismo in questa età a volte un po’ complicata. Sinceramente sono rimasta sorpresa dal finale un po’ incompleto, secondo me. Ero curiosa di sapere cosa avrebbe detto Karin, il loro dialogo. Forse però era proprio così, non c’erano parole per ciò che era successo. 
Nonostante questo, il libro mi è piaciuto molto e consiglierei a tutti di leggerlo.


di L. Stefani


10 commenti:

  1. grazie luci, penserò sicuramente di leggere il libro!!! anche perché tratta argomenti uguali a quelli che stiamo passando,l'adolescenza,che alcune volte può risultare splendida,ma anche traumatica come nel caso di karin!

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    1. Si, hai ragione!! Mi ha colpito soprattutto il carattere di Karin.... Leggilo e lo scoprirai! ;)

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  2. sii...da come hai scritto sembra bellooo...vero???

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    1. Si, molto!! Era quello che aveva consigliato la prof e dato che in biblioteca l' ho trovato l' ho voluto prendere! È stato un ottimo consiglio...

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  3. wow...e poi mi è piaciuto di più il tuo commento perchè è scritto molto bene...

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  4. scusate ma qualcuno sa chi e l' anonimo??????

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