Salve ragazzi,
penso stiate cominciando già a rimpiangere i giorni delle vacanze che si avvicinano alla fine!
Non disperate troppo e ripassate bene storia, geografia e anche la grammatica.
Godetevi questi ultimi giorni,
ricaricatevi, se avete speso troppe energie
ci vediamo lunedì in classe.
S. C.
La Seconda Penna
Diario di bordo della II A di Pennabilli
giovedì 12 settembre 2013
sabato 17 agosto 2013
Titanic, una leggenda conservata negli abissi
di Andrea Canini
Il Titanic è stato un transatlantico britannico della classe Olympic, diventato famoso per la collisione con un iceberg nella notte tra il 14 ed il 15 aprile 1912 e il conseguente drammatico affondamento avvenuto nelle prime ore dello stesso giorno.
Secondo di un trio di transatlantici, il Titanic, assieme ai suoi due gemelli Olympic e Britannic, fu progettato per offrire un collegamento settimanale di linea con l'America e garantire il dominio delle rotte oceaniche alla White Star Line. Costruito presso i cantieri di Belfast, il Titanic rappresentava la massima espressione della tecnologia navale di quei tempi ed era il più grande e lussuoso transatlantico del mondo.
Il costo finale del transatlantico fu di 7.5 milioni di dollari del 1912, equivalenti a 180 milioni di dollari attuali.
Durante il suo viaggio inaugurale (da Southampton a New York), entrò in collisione con un iceberg alle 23:40 (ora della nave) di domenica 14 aprile 1912. L'impatto provocò l'apertura di alcune falle lungo la fiancata destra del transatlantico che affondò 2 ore e 40 minuti più tardi spezzandosi in due pezzi. Nel naufragio persero la vita 1518 dei 2223 passeggeri imbarcati compresi gli 800 uomini dell'equipaggio; solo 705 persone riuscirono a salvarsi (alcuni dei quali morirono subito dopo essere salvati dal Carpathia), 6 delle quali salvate fra la gente finita in acqua. L'evento suscitò un'enorme pressione sull'opinione pubblica e portò alla convocazione della prima conferenza sulla sicurezza della vita umana in mare.
Alle 23:40 (ora locale della nave), le vedette Frederick Fleet e Reginald Lee videro un iceberg di fronte alla nave. Gli iceberg che affollano le rotte atlantiche settentrionali provengono sempre dalla costa occidentale della Groenlandia o dal Labrador ed impiegano 2-3 anni per giungere al 41° di latitudine nord. L'iceberg che affondò il Titanic era praticamente coevo alla nave che ne rimase vittima ed al momento dell'urto - in base a recenti calcoli - dovrebbe aver sviluppato una pressione di almeno 985 kg/cm² sull'acciaio della fiancata del transatlantico, quando l'acciaio stesso regge fino ad una pressione di circa 690 – 750 kg / cm², in base al grado di purezza dalle scorie di fusione. L'avvistamento avvenne "a occhio nudo" a causa della mancanza dei binocoli, e quindi in ritardo: si disse che la portata visiva della vedetta fosse di almeno 1 miglio in distanza, quando recenti simulazioni computerizzate, tenendo conto che quella notte non c'era il chiarore della luna ed il mare era piatto, attestano che la portata visiva non poteva superare i 450-550 mt di distanza, troppo pochi per evitare la collisione alla velocità di 21 nodi a cui filava il bastimento: per evitare l'urto fatale, la velocità della nave non avrebbe dovuto superare i 9 nodi, il che avrebbe ritardato di tre giorni l'arrivo a New York: la zona in cui avvenne il disastro è nota per essere un'area interessata dagli iceberg durante la primavera e dagli uragani in estate - autunno ed è considerato un fatto eccezionale la contemporanea presenza di assenza di luna e di calma piatta del mare, ragion per cui, con la sola illuminazione stellare e senza il frangersi delle onde sulle pareti dell'iceberg, l'iceberg stesso non poteva che esser avvistato a meno di 500 metri dalla prua della nave. In pratica, l'iceberg che le vedette si trovarono di fronte era pressoché invisibile: venne "avvistato" non direttamente, ma indirettamente in quanto la sua sagoma nera interrompeva la linea dell'orizzonte e lasciava una piccola porzione della volta celeste priva apparentemente di stelle. Dopo l'avvistamento, Fleet suonò tre volte la campana e telefonò al ponte di comando. Il capitano Smith era sceso nella sua cabina da mezz'ora ed al comando della nave era in quel momento il secondo ufficiale, Murdoch, che comandò di virare immediatamente a sinistra, ordinando anche di mettere le macchine "indietro tutta", ma la nave viaggiava alla velocità di circa 22,5 nodi e non riuscì a rallentare nel tempo necessario ad evitare l'impatto, in virtù dell'abbrivo del transatlantico. Inoltre, erano invertibili soltanto le due eliche laterali della nave, non l'elica centrale che doveva necessariamente esser arrestata, impedendo così il supporto dell’elica alla manovra in atto.
DATI
DELLE PERDITE
Passeggeri |
Perdite |
Salvati |
Totale |
Equipaggio |
682
uomini, 3 donne |
194
uomini, 20 donne |
899 |
Prima
classe |
119
uomini, 11 donne e bambini |
54
uomini, 145 donne e bambini |
338 |
Seconda
classe |
142
uomini, 24 donne e bambini |
15
uomini, 104 donne e bambini |
285 |
Terza
classe |
417
uomini, 119 donne e bambini |
69
uomini, 105 donne e bambini |
710 |
Totale |
1.517 |
706 |
2.223 |
di A. Canini
giovedì 9 maggio 2013
La UEFA Europa League
di Matteo Partisani
La
UEFA Europa League è la seconda competizione calcistica europea per
importanza dopo la UEFA Champions League. Era nota fino al 2009 come Coppa UEFA, istituita nel 1971. Questo torneo aveva preso il posto della Coppa delle Fiere, inizialmente disputata su invito e non per diritto
acquisito da rappresentative di grandi città europee che ospitavano
fiere commerciali.
La UEFA ha definito la Coppa delle Fiere come antenata della successiva Coppa
UEFA/Europa League.
La
storia
La
Coppa UEFA ebbe un'origine del tutto diversa dalle due competizioni
europee maggiori, la Coppa dei Campioni e la Coppa delle Coppe.
Evolutasi dalla previgente Coppa delle Fiere, rispetto alle due coppe maggiori constava di un
numero doppio di squadre partecipanti e di finale con andata e
ritorno. Il numero di squadre complessivamente spettante ad una
stessa nazione era stabilito preventivamente assegnando quattro
partecipanti all'Inghilterra, all'Italia e alla Germania Ovest. Ogni nazione era rappresentata dalle società che si fossero piazzate
nei migliori posti dei campionati nazionali a qualsiasi titolo. Tale
aspetto decretava il posizionamento della Coppa UEFA come terza
competizione europea per club in ordine di importanza: quando un club, qualificatosi per una delle due competizioni maggiori, si piazzava nel proprio campionato nazionale, veniva effettuato uno scorrimento
della classifica per attribuire ad altra società il diritto di
partecipare alla competizione. Va sottolineato il fatto che
all'Inghilterra venne concesso il privilegio di iscrivere alla Coppa UEFA la
vincitrice della seconda coppa nazionale, riducendo conseguentemente
di una unità i posti assegnati mediante la classifica del
campionato. Anche questa regola era inserita d'ufficio: ad altre
nazioni in situazione analoga non fu mai concessa tale possibilità.
Il
trofeo
Il
trofeo, che pesa 15kg,
è di argento, senza manici e poggia su una base di marmo giallo. È
stato disegnato da Silvio Gazzanica e realizzato dai laboratori Bertoni di Milano per la finale del 1972 per un costo di 23 000 euro.
Dalla base di marmo si diparte un gruppo di giocatori che sembrano
lottare per raggiungere il pallone e la dicitura COUPE UEFA. Di fatto
essi sostengono la coppa ottagonale che riporta l'emblema dell'UEFA.
La
tabella dei vincitori della UEFA Europa League.
Squadra |
Vittorie |
Finali perse |
Inter |
3 |
1 |
Juventus
|
3 |
1 |
Liverpool |
3 |
0 |
Borussia M’bach |
2 |
2 |
Totthenam |
2 |
1 |
Real Madrid |
2 |
0 |
IFK Göteborg |
2 |
0 |
Parma |
2 |
0 |
Feyenoord |
2 |
0 |
Siviglia |
2 |
0 |
Porto |
2 |
0 |
Atlético Madrid |
2 |
0 |
Anderlecht |
1 |
1 |
PSV |
1 |
0 |
E. Francoforte |
1 |
0 |
Ipswich Town |
1 |
0 |
Bayer Leverkusen |
1 |
0 |
Napoli |
1 |
0 |
Ajax |
1 |
0 |
Bayern Monaco |
1 |
0 |
Schalke 04 |
1 |
0 |
Galatasaray |
1 |
0 |
Valencia |
1 |
0 |
CSKA Mosca |
1 |
0 |
Zenit |
1 |
0 |
Šachtar |
1 |
0 |
di M. Partisani
domenica 28 aprile 2013
Maratona di Boston
di Andrea Canini
Invece del rumore dei tifosi, si è sentita l'esplosione di due bombe
Prima dell'esplosione
Invece del rumore dei tifosi, si è sentita l'esplosione di due bombe
Prima dell'esplosione
Era
una giornata di sole, come quella dell'11 settembre 2001.
Era una
giornata di festa: Patriot's day, una delle grandi ricorrenze di
Boston, primaverile, ideale per correre la maratona, 26.000 iscritti.
Poi sul traguardo di questa 117° edizione di uno degli eventi
sportivi più seguiti del mondo, le bombe.
Due bombe, esplose a
distanza di 12 secondi l'una dall'altra. La terza, secondo il capo
della polizia di Boston, poteva esplodere anche alla JFK Library, poco
lontano. In tutto ne sono state trovate cinque. Le bombe erano
impacchettate in degli zaini e piene di cuscinetti a sfera. Sono
state depositate a circa 150 metri l'una dall'altra. Un video in
possesso della polizia di Boston mostra qualcuno che le deposita ai
piedi dei palazzi circostanti la linea d'arrivo.
Le vittime
E'
cinese la studentessa della Boston university rimasta vittima delle
bombe alla maratona. Secondo l'agenzia Nuova Cina, la famiglia aveva
chiesto che il suo nome non fosse diffuso, ma Phoenix Television, un
gruppo di media con base a Hong Kong, non ha rispettato la richiesta.
E’ stata identificata la seconda vittima delle bombe di Boston: si
tratta di una ragazza di 29 anni diplomata alla Medford High School
nel 2001, Krystle Campbell. In un primo momento, i genitori erano stati avvisati dai medici che la loro figlia era viva, ma che era purtroppo morta la sua amica Karen Rand. Una volta arrivati all'ospedale, la scioccante scoperta dello scambio di persona. Sono entrati nella stanza di quella che pensavano fosse la figlia e invece hanno trovato l'amica. La loro figlia giaceva senza vita in una stanza accanto.
Martin Richard è la terza vittima, un bimbo di otto anni che si
trovava in prima fila per vedere il padre William tagliare il
traguardo della maratona. Con lui si trovava la sorellina di sei anni
che ha perso una gamba nell'esplosione mentre la madre Denise è
rimasta ferita alla testa e lotta in ospedale tra la vita e la morte.
Conseguenze
Oltre
ai tre morti ci sono 170 feriti gravi, di cui 16 forse non ce la
faranno.
Ora Boston è una città blindata. Ci sono oltre 2000 uomini
della Guardia Nazionale. Le persone non possono tornare in casa prima
di due giorni.
Solo dopo una
settimana dall’esplosione si è trovato il vero colpevole:
Dzhorkhar Tsarnaev di 19 anni, ora ricoverato in ospedale con gravi
ferite; appena riprenderà conoscenza CIA, F.B.I. e squadra
antiterrorismo faranno domande su eventuali complici.
Tsarnaev respira a malapena, ma è
riuscito a far capire che lui è stato solo il braccio e il fratello
maggiore, Tamerlan, la mente e che hanno agito da soli:"Per
difendere l’Islam sotto attacco". Dzhorkhar Tsarnaev verrà
sottoposto al tribunale solo il 30 maggio.
I repubblicani accusano
l’F.B.I. per non aver vigilato abbastanza sulla pericolosità di
Tamerlan, sui suoi viaggi sospetti di sei mesi in Russia e Cecenia.
Dzhorkhar Tsarnaev |
Tamerlan Tsarnaev |
di A. Canini
domenica 14 aprile 2013
mercoledì 10 aprile 2013
Storia di due donne
di Andrea Canini
A
marzo si è spenta Teresa Mattei; a marzo è stata eletta Presidente
della Camera dei Deputati Laura Boldrini. Chi sono?
Teresa
Mattei, giovane partigiana, nasce a
Genova nel 1921. Viene eletta
all’Assemblea Costituente a soli 25 anni, è “madre” della
Costituzione e della mimosa come simbolo della festa della donna.
Teresa ha lottato per la libertà del nostro
Paese, ha rischiato la vita e provato sulla sua pelle la ferocia
nazista. La versione definitiva dell’articolo 3 della Costituzione
sul tema dell’uguaglianza l’ha firmato proprio lei. Quando viene
espulsa dal Pci (Partito comunista italiano), sceglie di difendere i
diritti dei deboli, donne e bambini.
Laura Boldrini è nata
a Macerata il 28 aprile del 1961. Per oltre vent’anni ha lavorato
per le agenzie delle Nazioni Unite. Dal 1998 al 2013 è stata
portavoce dell’Alto Commissariato ONU per rifugiati. Ha avuto molti
riconoscimenti come la Medaglia Ufficiale della Commissione Nazionale
per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (1999). Il 16 marzo è stata eletta Presidente della Camera dei Deputati.
Queste
due donne si sono battute per i diritti umani, sognando un mondo
migliore, che capisca le situazioni peggiori e cerchi di aiutare chi
si trova in tali circostanze, un mondo senza distinzione di sesso,
razza, etnia, religione.
Mi fanno pensare a Giovanni Falcone che ha combattuto per debellare la mafia dalla sua città,
Palermo, ma anche dal resto d’Italia, perché non ci sia più gente
che si sente superiore ad altri e va nei negozi a chiedere il
pizzo o scioglie nell’acido un bambino, perché non ci sia più
l’omertà, il nullu sacciu, perché l’Italia e il resto del
mondo siano liberi dalle ingiustizie.
Queste sono persone da prendere
come esempio. Sono i veri italiani che si battono per la libertà
del paese e realizzano quello che le altre persone vogliono, ma
non possono o non vogliono fare, magari semplicemente perché non ne
hanno il coraggio, perché hanno paura che gli succeda qualcosa.
Queste persone hanno in comune molte cose, ma una la riassume tutte:
giustizia e libertà. È questo il loro più grande insegnamento.
di A. Canini
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